il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

Amicus Plato, sed magis amica veritas



mercoledì 27 luglio 2011

DICHIARAZIONE FINALE COMUNE - GENOVA 2011 “Loro la crisi – Noi la speranza” Assemblea internazionale 24 luglio


DICHIARAZIONE FINALE COMUNE

GENOVA 2011 “Loro la crisi – Noi la speranza”
Assemblea internazionale 24 luglio

La rete italiana verso il FSM nel Maghreb-Mashrek si incontra il 4 settembre a Roma


Noi, partecipanti a Genova 2011 “Loro la crisi- Noi la speranza” riuniti nell’assemblea internazionale del 24 luglio, dopo la grande manifestazione di ieri, ci impegniamo a costruire insieme il percorso che ci porterà al Forum Sociale Mondiale del 2013 che si terrà nella regione Maghreb-Mashrek.
Per la prima volta, i movimenti, gli attori sociali, gli attivisti e le comunità di tutto il mondo si riuniranno nella nostra comune regione mediterranea, ospiti delle rivoluzioni della dignità.
Il Forum e il suo processo di costruzione ci offrono una straordinaria occasione di convergenza nazionale e internazionale per rafforzare il campo di forze e delle alleanze necessari a una vera alternativa alla crisi globale, fondata sulla radicalizzazione della democrazia e dei diritti, sul rifiuto di ogni guerra, su un altro modo di produrre, di vivere, di consumare, di convivere, capace di respingere al mittente le devastanti ricette anticrisi imposte dai poteri dominanti.
Ci impegniamo a costruire insieme due importanti appuntamenti internazionali in Italia:
-        Nei prossimi mesi, un seminario aperto per la ricostruzione di uno spazio pubblico europeo pubblico e partecipato dagli attori sociali che nel nostro continente fanno vivere le lotte, le vertenze, le alternative, le buone pratiche per una Europa diversa.
-        Nel 2012, decennale del FSE di Firenze del 2002, un evento Forum mediterraneo, un grande incontro dei movimenti europei con i protagonisti e le protagoniste delle rivoluzioni della dignità nella riva sud .
Organizzeremo la partecipazione alle manifestazioni contro il G20 a Nizza in novembre, per la giustizia climatica a Durban a dicembre e in Brasile in occasione della conferenza Onu sullo sviluppo sostenibile Rio+20, nel Forum Mondiale Alternativo per l’Acqua a marzo 2012 a Marsiglia. Ci mobiliteremo per la giornata di azione dei migranti il 18 dicembre del 2011.
La “rete italiana verso il FSM” sarà una rete orizzontale e partecipata, capace di socializzare e democratizzare al massimo le relazioni internazionali altermondialiste, e di assicurare la massima partecipazione degli attori sociali, delle comunità, dei territori.
L’Assemblea della Rete Italiana FSM si riunirà il 4 settembre ore 10.30 a Roma alla sede nazionale dell’Arci V. Monti di Pietralata 16 per programmare il proprio lavoro.
Sarà anche l’occasione per discutere le possibili convergenze di azione sul livello nazionale di mobilitazione, nell’autunno caldo di lotte e di resistenze che tutti e tutte stiamo preparando nel nostro paese.




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lunedì 25 luglio 2011

Lettera aperta ai cittadini israeliani



Cittadini di Israele,
noi siamo Cittadini d'Italia ma, insieme a voi e ai Cittadini di qualunque altro Paese, siamo cittadini del mondo.
E' in qualità di Cittadini del Mondo che desideriamo parlarvi.
I confini geografici possono essere una necessità ma limitano il riconoscersi tutti nel comune sentire di semplici Esseri Umani, ognuno con le proprie paure, le proprie fragilità, i propri sogni.
"Siamo tutti sulla stessa barca", diciamo in Italia.
Sarà per questa simbologia, forse, che siamo tanto legati alla Freedom Flotilla. Ne avete, sicuramente, sentito parlare; magari, vi avranno detto che i suoi passeggeri sono cattivi, terroristi, che vogliono la vostra fine.
Non è così!
Chi si imbarca su quelle navi è convinto che tutti i Cittadini del Mondo debbano vivere liberi, da assedi e da paure, e decidere da sé come vogliono essere governati. È convinto che nessuna "ragione di Stato" può essere una giustificazione per togliere ad altri la libertà e la dignità.
"Dignità" è anche il nome di una piccola barca che, stamattina, si è diretta a Gaza.
Il vostro Governo l'ha bloccata con mezzi militari e ha costretto i suoi passeggeri ad andare al porto di Ashdod.
A questo punto del racconto, vogliamo farvi riflettere con noi su alcuni particolari:
l'anno scorso il vostro Governo ha assalito la Mavi Marmara, facente parte della prima Freedom Flotilla, uccidendo 9 persone e ferendone molte altre. Da quasi tutti i Governi del Mondo si sono levate voci di critica. Anche l'ONU ha condannato l'atto, dichiarandolo illegale, sia perché svoltosi in acque internazionali sia per la brutalità dell'esecuzione.
Quest'anno, il vostro Governo non ha avuto bisogno di uccidere nessuno. Ha, semplicemente, comprato altri Governi (compreso il nostro). Alcuni li ha comprati economicamente, altri politicamente. Il risultato non cambia. Sapete questo cosa significa per un Cittadino del Mondo? Che, se domani, un qualunque Governo riuscisse a comprarsene altri, nessuno di noi sarebbe più libero di muoversi. Noi come voi.
Il vostro Governo ha abbordato la piccola Dignité e ha condotto i suoi passeggeri nel porto di Ashdod, dove verranno interrogati e rimandati nei rispettivi Paesi oppure processati per "essere entrati, illegalmente, in Israele". Vi possiamo assicurare che i passeggeri della Dignité non avevano intenzione di entrare in Israele. La loro destinazione era Gaza, come da sempre dichiarato e riportato da tutti i media del Mondo. D'altronde, non è proprio per questo che Israele si è data tanto da fare per impedirglielo, annunciando al Mondo che nessuno entrerà mai a Gaza, via mare, e che avrebbe usato qualunque mezzo per fermarli? E dunque, non suona schizofrenico costringere chi voleva andare a Gaza ad andare a Ashdod e, poi, accusarlo di essere entrato illegalmente in Israele?
Il vostro Governo giustifica qualunque sua azione con la motivazione di doversi difendere. Continua a bombardare Gaza, a togliere da vivere a un altro Popolo, impedendo ai pescatori di pescare e ai contadini di coltivare i loro campi. Per farlo, non esita a sparare su persone inermi. E bombarda voi, il suo Popolo, con la propaganda sul complotto per distruggervi.
Siete tutti terrorizzati, Palestinesi e Israeliani, chi per un motivo chi per un altro.
Siete tutti rinchiusi dal muro che il vostro Governo ha eretto, intorno alla vostra dignità, vostra e dei vostri fratelli Palestinesi.
Vi chiediamo: se il vostro Governo ha talmente paura da impedire anche a chi non ha armi di esprimere il proprio dissenso e di impegnarsi perché le regole che chi governa il Mondo ci sta imponendo, bypassando leggi nazionali e internazionali, conquistate in decenni di lotte civili dai nostri genitori, in quale modo possiamo evitare, noi semplici Cittadini del Mondo, di essere ridotti, di nuovo, in schiavitù?
La recente legge anti boicottaggio vi imbavaglia. Non sentite il bavaglio stringere sulle vostre bocche e sulle vostre anime?
Non siete liberi, non siamo liberi.
Indignatevi, insieme a noi. I Governi, il vostro, il nostro, non hanno paura delle armi, sulle quali, tra l'altro, fanno grandi affari. Una sola cosa temono: l'opinione pubblica.
Usano la paura, creata ad arte, per renderci deboli e timorosi di reagire.
Facciamo capire loro che, invece, non abbiamo paura della propaganda.
Indigniamoci, insieme! Diciamo al Mondo che i nostri Paesi sono migliori di chi ci governa e che vogliamo vivere insieme, mettendo insieme le nostre emozioni, i nostri bisogni, le nostre paure, le nostre fragilità, i nostri sogni.
Diciamogli che ci sentiamo tutti sulla stessa barca.





(English version)

Citizens of Israel,
we are Italian citizens but, as you are and as all the people from any other country are, we are also citizens of the
world.
And as citizens of the world we want to address you.
Geographical boundaries may be necessary but they also hinder us from identifying ourselves as human beings, with common feelings, and our own individual fears, weaknesses, and dreams.
There's an adage in Italy that goes: “We are all in the same boat”. Maybe it's because of this image that we feel so bonded to the Freedom Flotilla. You've certainly heard of it. Maybe you've been told that its passengers are bad people, terrorists, that they want your demise.
This is not true!
The people who embarked on those ships believe that all the citizens of the world should live free from sieges and fears, and should decide for themselves how their country is ruled. They think that no “reason of state” may be invoked as a justification to deprive anybody of their freedom and dignity.
“Dignity” is also the name of a small ship that sailed this morning, bound for Gaza.
Your Government blocked it with military boats and forced its passengers to go to Ashdod port.
Before saying more, let us bring your attention to some details: last year your Government attacked the Mavi Marmara ship, which was part of the first Freedom Flotilla, killing 9 people and injuring many more. Critical voices came from almost all the governments in the world. Even the UN condemned this action, and declared it illegal, both because it took place in international waters, and because of its brutality.
This year, your Government hasn't needed to kill anyone, but simply bribed other Governments (ours included). Some were bribed with monetary rewards, others with political favors. The outcome is the same.
Can you imagine what this means for a Citizen of the World? It means that if tomorrow whatever country were able to bribe other governments, none of us would any longer be free to go around. Neither us nor you.
Your Government boarded the small Dignité and took its passengers to Ashdod port, where either they will be interrogated and sent back to their own countries or they will be put on trial for “illegally entering Israel”. We can assure you that the Dignité passengers had no intention of entering Israel. Their destination was Gaza, as it has always been declared by them and reported by mass media all over the world. After all, isn't this what Israel has been trying so hard to prevent, by announcing to the World that nobody will ever be allowed to enter Gaza by sea and that it would use any means to stop those who tried? So, doesn't it sound schizophrenic to force people headed for Gaza to go to Ashdod and then incriminate them for entering Israel illegally?
Your Government justifies all its actions as measures of self-defense.
It keeps on bombing Gaza, taking off that people's means of support, by preventing fishermen to fish and farmers to farm their fields. To reach its aim it isn't backward about shooting at defenseless people. And it bombards you, its people, with its propaganda about a conspiracy to destroy you.
You are all terrified, both Palestinians and Israelis, for one reason or another.
You are all trapped inside the wall that your Government built around your and your Palestinian brothers' dignity.
We ask you: if your Government is so frightened that it forbids even unarmed people from expressing their dissent and acting against the rules that world leaders are imposing on us – ignoring national and international laws that are the outcome of our fathers' civil struggles in the past decades – how can we, common citizens of the worlds, save ourselves from being reduced to slavery again?
The new anti-boycott law is gagging you. Can't you feel that gag on your mouths and souls?
You're not free, we're not free.
Get indignant, as we are. These Governments, your Government and our Government, are not afraid of weapons, in which they do a roaring trade, incidentally. They are afraid only of one thing: public opinion.
They use the fears they instill on purpose to make us weak and afraid to take action
Let's make them understand, instead, that we're not impressed by their propaganda.
Let's get indignant together! Let's tell all the world that our peoples are better than our leaders and that we want to live together, sharing our emotions, our needs, our fears, our weaknesses, our dreams
Let's tell them that we feel we are all in the same boat.




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domenica 24 luglio 2011

genova 23 luglio 2011






Si sono conclusi i 30 giorni del decennale di Genova2001-2011. Nei prossimi giorni posterò foto e riflessioni. Nel frattempo ecco un bel video della manifestazione di ieri. Come spesso accade più che le parole conta ciò che si vede


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venerdì 22 luglio 2011

Una notte alla Diaz - breve reportage fotografico dieci anni dopo la macelleria messicana

ultime luci del giorno
via XX Settembre


...Quel sangue non
assolve nessuno


La lotta dei No Tav
è la lotta di Genova 2011


...é gia buio
si passa in piazza Alimonda


...davanti alla Diaz a migliaia


... lasciati fuori,
perchè la memoria e il ricordo non turbino i
residui di sangue raggrumato
nelle aule del sapere


...parlano le vittime
della macelleria messicana


...Mark Covell, giornalista, massacrato dai torturatori in divisa
oggi cittadino onorario di Genova..
......e De Gennaro di quale città potrebbe essere 
cittadino onorario?....


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giovedì 21 luglio 2011

Dalla Valle che resiste e non si arrende



Ringraziamo quanti in questi giorni ci hanno manifestato solidarietà e sostegno. Chi è venuto in Valle di Susa il 3 di luglio, chi i giorni precedenti, chi quelli successivi e chi ci verrà.
Vogliamo cogliere quest’occasione per ringraziare quanti si sono spesi per unire le nostre lotte anche a livello territoriale, come i firmatari dell’appello del 12 luglio, e ci hanno proposto di fare la manifestazione di Genova 2011 in Valle.
Ringraziamo tutti/e e ringraziamo voi, del Coordinamento genovese Verso Genova2011 per la stima e l’affetto che ancora una volta ci avete dimostrato, scrivendoci direttamente.
Le nostre bandiere sono ancora intrise dei lacrimogeni di Genova, in quel luglio del 2001; partecipammo forse per la prima volta a un evento internazionale con i nostri simboli, partendo dalle Valle di Susa, dopo l’uccisione di Carlo, con una rabbia nel cuore, che non abbiamo mai voluto lasciar svanire.
L’idea di creare un evento sui dieci anni di Genova in Valle di Susa era affascinante, sincero lo spirito di quanti lo hanno proposto, ma verremo noi a Genova, dieci ani dopo. Siamo impegnati a tenere testa ad una militarizzazione del territorio supportata da una falsa informazione che vorrebbe trasformare un fortino militare, come quello che è La Maddalena oggi, in un cantiere utile a incassare la fetta di finanziamenti europei.
Il No Tav è un bene comune, al pari di ogni difesa del territorio, della libertà e della dignità. Siamo un movimento vivo, con un vivaio ben assortito, che ha l’aspirazione di resistere nel tempo e condurre una lotta lunga e vincente.
Abbiamo capito che la Valle di Susa è ovunque, e i movimenti hanno ben compreso la partita che qui si gioca. La nostra è la lotta di tutti e tutte, non quella di un semplice territorio che resiste. Siamo noi, uomini e donne, la vera garanzia per un futuro diverso da quello che i potenti ci prospettano fatto di crisi e violenza, proprio come recita lo slogan dei dieci anni genovesi.
Noi siamo altro, e lo siamo tutti insieme. Verremo a Genova, parteciperemo alle giornate organizzate, portando il nostro entusiasmo, sicuri di poterlo condividere, e convinti che la strada che percorreremo insieme sarà importante, ovunque ci porti, dalla Valle di Susa passando da Genova e oltre ancora.

Con Carlo nel cuore, saluti resistenti

Il movimento NoTav



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mercoledì 20 luglio 2011

Coordinamento Verso Genova2011 con la Dignitè per la legalità internazionale e la fine del blocco intorno a Gaza



Genova 20 luglio 2011 

La Marina israeliana abborda gli attivisti umanitari diretti a Gaza in acque internazionali
Il Coordinamento Verso Genova 2011 è per il rispetto del diritto internazionale e il diritto alla vita degli abitanti della Striscia

E' di poche ore fa la notizia dell'abbordaggio della Marina israeliana al primo battello della Freedom Flottilla 2, il convoglio umanitario che partito dalle coste greche cerca di avvicinare la Striscia di Gaza dal mare, portando aiuti umanitari e medicinali e denunciando una situazione oramai che ha superato i limiti della civiltà. 
La nave era stata l'unica ad aver superato il blocco greco, ma a poco più di un centinaio di chilometri, ancora in acque internazionali, è stata bloccata da unità della Marina israeliana che l'hanno abbordata ed hanno preso il controllo dell'imbarcazione in spregio alle norme del diritto internazionale, secondo l'emittente internazionale Al Jazeera i militari israeliani starebbero scortando la nave nel porto israeliano di Ashdod. L'abbordaggio pare sia avvenuto senza incidenti mentre i volontari umanitari hanno dichiarato di voler fare solamente restistenza pacifica e passiva. 
La "Dignité - Al Karama" era riuscita a salpare da Kastellorizo ai confini con la Turchia la scorsa domenica, mentre le altre componenti del convoglio sono rimaste bloccate per presunti problemi burocratici. 
La situazione degli abitanti di Gaza ha superato ogni limite, centinaia di migliaia di persone imprigionate nella loro terra da una politica disumana e illegale. Il blocco ancora in acque internazionali,dimostra come si usino troppo spesso due pesi e due misure nel conflitto israelopalestinese e come il governo israeliano passi sopra persino ai più basici diritti dell'uomo, come quello ad alimentarsi ed a curarsi, pur di imporre le proprie politiche. 
Esprimiamo vicinanza alla popolazione di Gaza e solidarietà ai volontari umanitari della Freedom Flottilla,l'impegno per un mondo diverso non può esulare dal rispetto dei diritti umani e da un diritto internazionale basato sui concetti di giustizia e rispetto dei diritti dell'uomo e non sulla volontà di potenza e la guerra permanente. 


Il Coordinamento Verso Genova 2011 


Porto di Gaza
"Interrompi L'assedio"



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mercoledì 13 luglio 2011

Decennale Genova2011 chiama Val di Susa



Genova, 12 luglio 2011 

All’Assemblea permanente No Tav 

Ci rivolgiamo direttamente a voi come coordinamento Verso Genova2011 oggi riunito, prendendo spunto dall’appello girato in rete per la grande fiaccolata dell'8 luglio a Torino. Lo facciamo perché crediamo siano utili le relazioni tra il vostro percorso e il nostro. E che sia bene siano dirette e il più possibile unitarie e condivise. 
La vostra mobilitazione ci dimostra come le questioni di un diverso modello di sviluppo, capace di rispettare ambiente e comunità umane non sia più eludibile. Sempre di più l'attacco al nostro territorio ed al benessere delle generazioni che verranno si somma ad una progressiva sospensione delle prerogative democratiche che passa dalla militarizzazione dei territori, dall'espulsione delle comunità, dall'imposizione di infrastrutture inutili e costose. Abbiamo assistito con sgomento ai fatti di alcune settimane fa; fatti che, non ve lo nascondiamo, ci hanno riportato con la memoria a quanto accaduto a Genova nel luglio 2001. Abbiamo visto e sentito cose che non avremmo più voluto sentire e vedere: un’intera valle militarizzata, le tende del vostro campeggio devastate, i lacrimogeni usati in spregio alla salute delle persone e dell’ambiente e la solita arroganza di chi pensa che la forza sia l’unico strumento politico possibile per determinare le scelte. Fatti che hanno permesso ad una certa stampa di rispolverare termini e appellativi come si fece nel 2001, non esitando a paragonare, ma esclusivamente per questo,  i due percorsi. 
Noi però crediamo siano altre le analogie tra le vostre lotte e Genova; abbiamo assistito infatti anche a qualcosa di più forte che richiama la memoria (e non solo) di quei giorni genovesi di cui quest’anno ricorre il decennale: la forza di migliaia di persone, unite, che hanno continuato a lottare per un diverso mondo possibile, nonostante tutto e tutti. 
La vostra lotta, il diverso modo di concepire i trasporti, il modello di società, l’ambiente e i rapporti sociali in questo nostro Paese devastato culturalmente - oltreché socialmente ed economicamente - sono una delle battaglie fondamentali di oggi per un altro mondo possibile. 
Noi ci siamo impegnati in questo anno con questo spirito per organizzare il decennale. Abbiamo trovato uno slogan semplice ma a nostro modo di vedere efficace: loro la crisi, noi la speranza. Non una festa quindi, non una riappacificazione per qualcuno e neanche solo e soltanto la riflessione e il ricordo di quanto accadde in quei giorni tragici. Abbiamo voluto e creduto che Genova potesse rappresentare un nuovo inizio, attualizzando e recuperando un bagaglio di saperi e di lotte attorno ai temi del reddito, del lavoro, della precarietà, dei beni comuni, della partecipazione, della cultura, della democrazia reale, contro la globalizzazione della miseria che tende ad impoverire costantemente chi ha già meno. 
Questa idea di mondo è fallita miseramente da tempo e noi lo vogliamo continuare a ribadire. 
L’ultima settimana di luglio, quella dal 19 al 24, è per noi solo l’ultima tappa di un programma vasto che è partito il 24 giugno scorso. Sarà la settimana in cui le dinamiche nazionali s’incontreranno con le aspirazioni e le idee locali con quello spirito unitario che abbiamo voluto imprimere fin da subito. Saranno come dicevamo le giornate di ricordo a Carlo, ai fatti della Diaz e di Bolzaneto, alle centinaia di bastonate prese in piazza ma saranno soprattutto le giornate della possibilità di rilanciare insieme una nuova agenda di lotte e di tematiche anche alla luce dello straordinario risultato referendario. In particolare questa giornata, per noi la più importante - unitamente alla manifestazione del 23 luglio, sarà proprio il 24 luglio con l’Assemblea Internazionale. 
Nella convinzione che la prossima fase di movimento non potrà prescindere della grande battaglia di popolo della Valsusa, noi le offriamo a voi, così come le offriamo a tutte le pratiche di resistenza e alternativa che vivono nel nostro paese, come luogo fisico e politico perché siamo davvero convinti che le giornate di Genova 2011 non si chiudono con la sacrosanta malinconia del ricordo ma, che la battaglia per un altro mondo possibile oggi è attualissima e continua per i nostri diritti e per i diritti di chi ancora oggi, non può nemmeno rivendicarli. 

Con stima e affetto 

Il Coordinamento genovese Verso Genova2011








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domenica 10 luglio 2011

Calendario Eventi Genova2001 - 2011


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CALENDARIO EVENTI
Mese Giugno
Lun Mar Mer 1 Gio 2 Ven 3 Sab 4 Dom 5
Lun 6 Mar 7 Mer 8 Gio 9 Ven 10 Sab 11 Dom 12
Lun 13 Mar 14 Mer 15 Gio 16 Ven 17 Sab 18 Dom 19
Lun 20 Mar 21 Mer 22 Gio 23 Ven 24 Sab 25 Dom 26
Lun 27 Mar 28 Mer 29 Gio 30
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Mese Luglio
Ven 1 Sab 2 Dom 3
Lun 4 Mar 5 Mer 6 Gio 7 Ven 8 Sab 9 Dom 10
Lun 11 Mar 12 Mer 13 Gio 14 Ven 15 Sab 16 Dom 17
Lun 18 Mar 19 Mer 20 Gio 21 Ven 22 Sab 23 Dom 24
Lun 25 Mar 26 Mer 27 Gio 28 Ven 29 Sab 30 Dom 31
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ecco il programma delle iniziative per il decennale "Genova2001-2011  - Loro la Crisi. Noi la Speranza"
Un grazie speciale a Elena e Mauro (Solleviamoci's web log e Solleviamoci) , che sono stati fondamentali nel rendere fruibile a tutti il programma sul sito ufficiale di Genova2001-2011.
Loris
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venerdì 8 luglio 2011

parliamo di cooperazione a Genova



‎8 luglio 2011 - ore 17.30 – Circolo C.A.P.- Via Albertazzi 3 - Genova
Tavola rotonda :
“Quale cooperazione” scenari e azioni della cooperazione internazionale"
con Cecilia Strada (Emergency), Maria Elena Delia (PortavoceFreedom Flotilla),
Davide Mattiello (Libera) , Mario Serafica (Time for Peace)
Modera il dibattito: Alessandra Fava
A seguire:Presentazione di : E-IL MENSILE

a cura del condirettore Maso Notarianni

Emergency/Peace Reporter




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mercoledì 6 luglio 2011

La Flotilla è inarrestabile


Ultime da Perama, Grecia, 5 luglio 2011 ore 1:48pm
Oggi la nave Juliano, delegazione greco norvegese della Freedom Flotilla 2, sabotata la scorsa settimana, è stata riparata, giudicata atta alla navigazione , ispezionata e con tutte le carte in regola per riprendere il mare dalle autorità portuali . Dopo che il capitano aveva richiesto l’autorizzazione a partire per Fokaia, città portuale in Attica, 10 miglia a est, dal momento che la barca era stata invitata dal Sindaco per un evento in onore della Flotilla, l’autorità portuale HA NEGATO la partenza dichiarando che ordini nuovi vietavano alla nave di muoversi completamente.
Dopo questo divieto totalmente illegale , la gente ha iniziato ad affluire presso le autorità portuali di Perama chiedendo di lasciar partire la Juliano. In questo momento ci sono decine di persone oltre ad un Parlamentare Greco all’interno dell’edificio portuale che stanno chiedendo al capitano di porto di lasciare libera la Juliano. Nello stesso momento si discuteva la questione all’assemblea in piazza Syntagma.
Vicino alla Juliano ci sono ora un incrociatore e uno zodiac e la banchina piena di giornalisti che riportano e filmano la scena.
La barca Usa, Audacity of Hope, e quella Canadese , Tahrir, con le carte perfettamente in regola, avevano tentato di partire nei giorni scorsi, ma sono state bloccate e armi puntate costrette a ritornare in porto.
Vi ricordiamo che c’è una barca francese, la Dignitè, sfuggita abilmente al controllo della Grecia, in acque internazionali in attesa delle sorelle per puntare verso Gaza.
La flotilla è inarrestabile perché rappresenta la battaglia dei cittadini del mondo che uniti chiedono giustizia per Gaza, per la Palestina e lo fanno con la determinazione e la forza di tutti i movimenti di popolo che hanno sempre cambiato la storia.
Il morale degli attivisti in Grecia, dopo giorni estenuanti è ancora alto.
Forza, da terra, continuiamo la pressione sul governo Greco che ha svenduto la propria sovranità e agisce per conto di Israele.

FREE GAZA, FREE GREECE


ai nomi delle barche sono linkati i twitter con aggiornamenti in tempo reale





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sabato 2 luglio 2011

Il Mediterraneo non è proprietà di Israele

Freedom Flotilla Italia – Comunicato stampa 1 luglio 2011
La nave Statunitense “Audacity of Hope” ha deciso di tenere fede al proprio nome ed è salpata, per essere bloccata dopo un quarto d’ora di navigazione dalle autorità portuali greche che hanno intimato agli attivisti di tornare in porto ad Atene minacciando l’equipaggio ed i passeggeri con le armi. Stesso tentativo e stesso esito per la nave canadese Taharir. Intanto una nota del Ministero per la sicurezza interna greco mostra tutta la subalternità del governo di Papandreou alle politiche israeliane, dichiarando che la Grecia vieta alle barche della Freedom Flotilla 2 di salpare per Gaza. Nel mare greco, in queste ore, si sta giocando un vero e proprio braccio di ferro tra i sostenitori del diritto internazionale e quelli del diritto di Israele, diritti che come è dimostrato sin dalla nascita dello Stato di Israele non fanno che confliggere. Come ignora Gianni Letta che risponde alla sollecitazione della Freedom Flotilla Italia con un comunicato dove dice che non è in grado di garantire la sicurezza degli italiani diretti a Gaza “…trattandosi di iniziative in violazione della vigente normativa israeliana”. “Non immaginavamo che tutto il Mediterraneo fosse proprietà di Israele” hanno commentato dalla FF2 gli attivisti internazionali determinati a portare a termine la missione, non solo umanitaria, ma soprattutto politica di fare approdare le navi a Gaza. L’obiettivo è quello di rompere un assedio che si protrae da troppo tempo ai danni di una popolazione che subisce una punizione collettiva, laddove sono proprio il diritto internazionale, le convenzioni e i trattati, nati per salvaguardare le popolazioni oppresse, ad affermare che tutto questo oltre a essere inumano, è fuorilegge.





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